Se hai avuto il piacere di visitare o attraversare l’Emilia-Romagna in un viaggio, probabilmente ti sarai imbattuto nelle deliziose tigelle e crescentine, due gioielli della gastronomia locale che vengono utilizzate in abbinamento con salumi e formaggi.
Il duo di gnocco e tigelle rappresenta un vero e proprio viaggio nel gusto della tradizione emiliana.
Ma quali sono le differenze tra questi due piatti? E come mai nel modenese le tigelle vengono chiamate crescentine? Vediamolo insieme!
Le crescentine modenesi sono piccoli dischi di pane, croccanti all’esterno e morbidi all’interno, tipici della cucina dell’Appennino modenese.
La loro preparazione è semplice ma richiede abilità: un impasto di acqua, farina e lievito, che viene cotto tra due piastre o dischi di terracotta o metallo.
Le piastre o dischi che vengono utilizzate per questa preparazione si chiamano “tigelle”, da qui la differenza linguistica: a Modena queste “focaccine” vengono chiamate crescentine e in tutto il resto d’Italia tigelle.
E le crescentine bolognesi ? Sono un altro classico della cucina emiliana simile al gnocco fritto.
Tigella e gnocco fritto: un connubio perfetto!
Il duo di gnocco e tigelle modenesi rappresenta un vero e proprio viaggio nel gusto della tradizione emiliana.
Mentre la tigella/crescentina modenese è amata per la sua semplicità e versatilità, il gnocco fritto si distingue per la sua croccantezza unica, perfetta da abbinare con verdure, affettati e formaggi.
In Conclusione, che tu le chiami tigelle o crescentine, una cosa è certa: sono un assaggio imperdibile della tradizione culinaria italiana che puoi gustare ogni giorno al Ristorante 80° Miglio.